L'IHRA e il ricordo della Shoah


“In occasione del 75° anniversario della liberazione dei campi di concentramento e di sterminio nazisti tedeschi e di altri luoghi di persecuzione e di omicidio, noi, alti rappresentanti governativi dei Paesi membri dell’Alleanza internazionale per la commemorazione dell’Olocausto (IHRA), onoriamo le vittime e i sopravvissuti dell’Olocausto (Shoah) che ha travolto il popolo ebraico. Onoriamo anche le vittime e i sopravvissuti del genocidio dei Rom e altri perseguitati. Promettiamo di non dimenticare mai coloro che hanno resistito ai nazisti e coloro che hanno protetto o salvato i loro compagni perseguitati”. 
Con queste parole inizia la dichiarazione approvata pochi giorni fa a Bruxelles dai 35 paesi dell’IHRA –tra cui l’Italia– che conferma e arricchisce, a 20 anni dalla sua adozione, la Dichiarazione di Stoccolma.
L’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) unisce governi ed esperti per rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo nonché per sostenere gli impegni della dichiarazione di Stoccolma del 2000.
Secondo la definizione dell'IHRA, elaborata da giuristi ed esperti internazionali, “l’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.”.
I membri del Gruppo di Lavoro (Task Force) ci forniscono vari esempi contemporanei di antisemitismo: -avanzare accuse false, disumanizzanti, perverse o stereotipate sugli ebrei, in quanto tali, o sul potere degli ebrei come collettività, ad esempio, ma non esclusivamente, il mito di una cospirazione mondiale ebraica o degli ebrei che controllano i media, l’economia, il governo o altre istituzioni sociali; -accusare gli ebrei come popolo, o Israele come Stato, di aver inventato o esagerato le dimensioni dell’Olocausto; -negare al popolo ebreo il diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele è un atteggiamento razzista; -paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti...
In una prospettiva storica, filosofica e politica, prima ancora che giuridica, bisogna sempre ricordare che l'Olocausto (Shoah) ha rappresentato un tremendo attacco alla nostra civiltà fino alle sue più profonde radici etiche e morali. 
Il suo ricordo avrà sempre significato universale perciò è nostro compito di cittadini non dimenticare.
Tutti, anzi, abbiamo il dovere di preservare la terribile verità dell'Olocausto contro coloro che la negano. 

Tutti abbiamo il dovere di promuovere l'impegno morale dei nostri popoli e quello politico dei nostri governi per essere sicuri che le future generazioni possano capire le cause dell'Olocausto e comprendere le sue terribili conseguenze.

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