📸 Autovelox: la Cassazione ribadisce l’obbligo di omologazione
Con l’ordinanza n. 26521/2025, pubblicata il 1º ottobre, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema cruciale per la legittimità delle sanzioni stradali: l’omologazione degli autovelox. A pochi giorni dall’avvio del censimento nazionale degli apparecchi, previsto dal decreto direttoriale n. 305/2025 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Suprema Corte riafferma un principio già consolidato con l’ordinanza n. 10505/2024: l’approvazione ministeriale non è sufficiente, serve l’omologazione formale.
⚖️ Il caso concreto
La vicenda riguarda un automobilista multato per aver superato il limite di velocità di 70 km/h, viaggiando a 88,40 km/h. Dopo il rigetto del ricorso da parte del Giudice di Pace e la conferma del Tribunale di Pescara, l’automobilista ha adito la Cassazione, contestando la legittimità del dispositivo utilizzato, che risultava approvato ma non omologato.
Il Tribunale aveva ritenuto sufficiente l’approvazione ai sensi dell’art. 192 del Regolamento del Codice della Strada, distinguendo tra dispositivi con caratteristiche fondamentali (che richiederebbero omologazione) e quelli ordinari. Ma la Cassazione ha rigettato questa interpretazione, ribadendo che non esiste equipollenza tra approvazione e omologazione: la prima è solo un passaggio preliminare, mentre la seconda è un procedimento autonomo e necessario per la validità dell’accertamento.
📌 Implicazioni giuridiche
Questa pronuncia rafforza la posizione di migliaia di automobilisti che da anni contestano verbali elevati con dispositivi non omologati. La Cassazione chiarisce definitivamente un equivoco giuridico che ha generato centinaia di migliaia di sanzioni potenzialmente illegittime.
Per gli operatori del diritto, è un punto fermo: la legittimità della rilevazione elettronica della velocità dipende dall’omologazione del dispositivo, non dalla sola approvazione ministeriale. Un principio che impone maggiore rigore agli enti accertatori e offre nuovi strumenti difensivi nei ricorsi contro le sanzioni al codice della strada.
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