Dai romanzi di Margaret Atwood, al femminismo, ai diritti delle donne e al ruolo di genere


 

Da Il racconto dell'ancella a I testamenti, partendo dai romanzi distopici di Margaret Atwood con Isabella Scaldaferri, Eloisa Dodero e Francesca Carlomagno abbiamo discusso di diritti delle donne e letteratura.


Genesi 30


1 Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!». 2 Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». 3 Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo di lei».


 Questa la premessa da cui parte il mondo distopico descritto da Margaret Atwood.

 


"Siamo in un futuro non troppo remoto ma certamente da incubo: un disastro radioattivo ha devastato la Terra e le guerre che ne sono succedute hanno cambiato il volto degli stati e dei governi. Negli Stati Uniti è salita al potere una setta teocratica che ha stravolto l’ordine sociale: in questa nuova Repubblica di Galaad, come è ora denominata, è possibile confessare una sola religione, quella decisa dallo Stato, e il potere assoluto è in mano ai Comandanti. Sotto di loro, gli Angeli sono la milizia armata, deputati a mantenere il rigido ordine gerarchico, e gli Occhi sono gli agenti segreti, mentre gli uomini di basso ceto sociale vengono impiegati per i lavori più umili. Ma la situazione peggiore è quella in cui si trovano le donne: completamente asservite agli uomini, secondo un’interpretazione rigida e aberrante delle Sacre scritture, sono ritenute utili solo se in grado di procreare. Private di ogni tipo di libertà, dell’accesso ai propri beni, della possibilità di ricevere un’istruzione, le donne sono divise in diverse categorie: tra queste, le “ancelle” del titolo sono quelle che, essendo fertili, vengono utilizzate allo scopo di generare bambini. Le donne che non sono mogli né di Angeli né di Generali e che, non potendo procreare, non sono destinate a diventare ancelle, hanno ben poche scelte: possono essere impiegate come serve (sono le cosiddette “Marte”), possono entrare a far parte delle Zie, le equivalenti delle monache, dopo rigida selezione, oppure possono essere classificate come Nondonne, se non in grado di procreare e troppo vecchie per lavorare, e sono quindi destinate ad essere eliminate." Silvia Maina su letture.org


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