Tra diritto di famiglia e diritto penale: le proposte sull'omotransfobia



Sul tema dell’omotransfobia, Leonardo Monaco, segretario dell’Associazione Certi Diritti, Sandro Gallittu dell’ufficio Nuovi Diritti della CGIL e Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni hanno le idee chiare e hanno elaborato emendamenti al testo base in discussione alla Camera.
Gli emendamenti sono stati condivisi dal deputato di Più Europa Riccardo Magi che li presenterà in Commissione Giustizia insieme ad un ordine del giorno che verrà depositato non appena il testo approderà in Aula.
“Abbiamo scelto di contribuire al dibattito con proposte migliorative nell’ambito delle azioni positive per la prevenzione delle discriminazioni, la parte del provvedimento in cui riponiamo le massime aspettative. Raddoppio degli stanziamenti destinati al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, introduzione del patrocinio a spese dello Stato per le vittime di violenza d’odio e azioni in ambito scolastico per l’informazione, l’educazione sessuale e il rispetto alle differenze. Guardiamo con fiducia anche a un’altra tra le proposte emendative presentate da Magi: l’estensione in ambito scolastico di una nuova attenzione nei confronti dei ragazzi e delle ragazze provenienti da famiglie con genitori dello stesso sesso nei programmi di educazione alle differenze” affermano Monaco, Gallo e Gallittu nel comunicato stampa emesso pochi giorni fa.
“In aula approderà anche un ordine del giorno che punta a impegnare il governo nella direzione di una più che urgente riforma del diritto di famiglia. La prima vera discriminazione omotransfobica e nei confronti di tutte le nuove famiglie la compie sistematicamente uno Stato che aspetta da troppi anni una necessaria riforma del diritto di famiglia. Con questo ordine del giorno – ci informano –chiederemo la riapertura del dibattito sul matrimonio egualitario, la riforma delle adozioni, il superamento dei divieti contenuti nella legge 40 e nuove forme di disciplina civilistica per il riconoscimento automatico alla nascita anche per i genitori omosessuali”.
Giova ricordare che l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha scritto una lettera all’Italia il 13 maggio scorso in ordine alla Revisione Periodica Universale con raccomandazioni precise tra cui la creazione di un’istituzione indipendente per i diritti umani, il rafforzamento di leggi e politiche per combattere le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere e il potenziamento dell’UNAR.
Queste raccomandazioni giungono al momento giusto e consentono all’Italia di onorare gli impegni presi all’ONU accettando 16 raccomandazioni sui diritti umani delle persone LGBTI.
«Le Nazioni Unite ci ricordano con queste raccomandazioni il ritardo che sconta L’Italia sulle politiche di contrasto e prevenzione delle discriminazioni, un ritardo che non ha alcuna giustificazione e deve essere colmato rapidamente come avvenuto in tutti gli altri paesi dell’Europa occidentale, la violenza non può essere giustificata in alcun modo, è ora che la politica guardi in faccia alla realtà e in occasione dell’attuale dibattito legislativo in Parlamento, ne tragga le ovvie conseguenze, dotando il nostro paese di una legge coraggiosa ed efficace che finalmente protegga tutte e tutti i cittadini dalle discriminazioni che un paese civile non può scambiare per opinioni, ma riconoscere come violenza», ha dichiarato a tal proposito Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay.



Gli emendamenti presentati da Riccardo Magi:
1
Dopo l’articolo 4 aggiungere il seguente:
«Art. 4 bis (Modifica all’articolo 76 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115)»
Al comma 4-ter dell’articolo 76 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, dopo la parola: «583-bis,» è inserita la seguente: «604-bis,». »
[Illustrazione: reintroduzione come da bozza circolata sui media della patrocinio per le vittime delle aggravanti di cui nei primi tre articoli del TB]
2
Al comma 1, Art.7 le parole «è incrementato di 4 milioni di euro annui» sono sostituite della seguenti:
«è incrementato di 8 milioni di euro annui»
[Illustrazione: si raddoppiano gli stanziamenti destinati al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per il perseguimento delle misure di prevenzione]
3
Dopo l’articolo 7 aggiungere il seguente:
«Art. 7 bis (Modifica al comma 16, articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”»
Al comma al comma 16, articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107 dopo le parole «la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni» si aggiungono: «ivi comprese quelle basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere o fondate sulla composizione del nucleo familiare di appartenenza (omogenitoriale, monoparentale, affidatario o adottivo)». »
Al comma 16, articolo 1 della Legge 13 luglio 2015, n. 107, dopo le parole “ordine e grado” aggiungere le parole “l’informazione e l’educazione sessuale e al rispetto delle differenze ….”
[Illustrazione: introduzione ne “La buona scuola” di azioni volte a prevenire le discriminazioni dei minori delle famiglie omoparentali, monoparentali, affidatarie o adottive]
4
Dopo l’articolo 7 aggiungere il seguente:
«Art. 7 bis
Dopo il punto s), comma 7 dell’articolo 1 della Legge 13 luglio 2015, n. 107 aggiungere il seguente punto t):
“t) potenziamento e sviluppo di iniziative di informazione ed educazione sessuale e al rispetto delle differenze“»
 
La bozza di ordine del giorno:
La Camera dei Deputati,
in sede di esame della proposta di legge n. 107, recante Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere;
premesso che:
consolidata giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo, della Corte di Cassazione, nonché numerosissima giurisprudenza di merito si è espressa nettamente riguardo l’impossibilità di considerare l’omosessualità quale impedimento all’esercizio delle funzioni genitoriale;
da ultimo il Tribunale per i minorenni di Bologna ha affermato nella sentenza 70 del 2020 che l’adozione in casi particolari di cui all’articolo 44 legge n. 184/1983 instaura legami di parentela ulteriori rispetto a quello con il solo genitore adottante
in assenza di una puntuale disciplina italiana, si è venuta a creare una situazione di vulnus dello stato giuridico dei minori figli delle coppie formate da persone dello stesso sesso, infatti, i medesimi sono privi di numerosi diritti e prerogative derivanti dal possesso di status di figlio, quali ad esempio il diritto di essere mantenuti, assistiti, educati e istruiti, come anche quello di ereditare. Di contro anche al genitore non biologico sono negati diritti-doveri, come il poter ottenere permessi parentali e assegni familiari, mantenere continuità affettiva con il minore in caso di separazione dal genitore biologico, nonché di morte del medesimo;
Considerato che:
la legge 76 del 2016 non ha compreso nella cornice del riconoscimento delle coppie dello stesso una nuova disciplina della filiazione inclusiva delle famiglie omogenitoriali;
l’istituto delle unioni civili, in quanto alternativo e differente dal matrimonio e destinato alle sole coppie dello stesso sesso, rappresenta l’ultimo baluardo della discriminazione matrimoniale nel nostro paese;
Rilevato inoltre che:
il superamento delle discriminazioni e della violenza fondata sull’orientamento sessuale e identità di genere trova come principale alleato l’implementazione di nuovi diritti che sanciscano l’uguaglianza formale di tutte le persone davanti alla legge dello stato;
Impegna il Governo:
a valutare l’opportunità di modificare, entro il 2021, l’intera disciplina relativa al diritto del minore alla famiglia di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184, di estendere il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso, superare gli ultimi divieti discriminatori per i singoli e coppie del medesimo sesso della legge 9 febbraio 2004, n. 40 sulla procreazione assistita e di introdurre una nuova disciplina civilistica per l’estensione del riconoscimento automatico alla nascita dei figli nati in italia o all’estero grazie a tecniche di procreazione assistita da parte di coppie dello stesso sesso.

Qui il testo base già approvato alla Commissione Giustizia della Camera: https://www.camera.it/leg18/824?tipo=A&anno=2020&mese=07&giorno=14&view=filtered_scheda&commissione=02#

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