La Shoah, la Luna e l'onere della prova



E alla fine ci siamo riusciti davvero.
Siamo davvero approdati nel regno delle opinioni, in una realtà, fino a pochi anni fa ritenuta distopica, in cui tutto vale, a prescindere dalle prove che si portano a sostegno.

Tutto è cominciato con l'allunaggio del 1969 e poi, via via, il fenomeno si è esteso in tutti i campi del sapere umano, soprattutto da quando internet è diventato di uso comune.

Tutto si basa sulle opinioni e, poiché le opinioni sono libere, ognuno si è sentito in diritto di esprimere pareri anche su questioni che non conosce, anzi soprattutto su questioni che non conosce.
Arrogandosi il diritto di ignorare gli studi scientifici e contestandoli proprio perché non li conosce, ognuno crede che la sua opinione sia più originale, più genuina e sincera di quella del mainstream.
E che siano gli altri a dover dimostrare il contrario!
E così, il lunacomplottista semplicemente sulla scorta di alcune fotografie di Armstrong e Aldrin che gli sembrano sgranate, sfocate o con ombre "strane" si sente in diritto, anzi in dovere, di sostenere che l'uomo non sia mai andato sulla Luna (ignorando l'immensa mole di materiale scientifico prodotto prima e dopo l'allunaggio, i progetti, i calcoli, gli studi sui materiali ecc...).
E così, anche chi minimizza o nega la Shoah, i campi di sterminio, le camere a gas, forte della sua "preparazione" su siti internet sgangherati, in virtù di qualche meme (foto e due righe di testo) o semplicemente sul sentito dire di qualche politicante, si sente tranquillo nel sostenere la sua posizione negazionista.
E non solo omette di considerare la quantità impressionante di testimonianze dirette, di reperti fotografici e video, di tonnellate (nel vero senso della parola) di documenti prodotti nel Processo di Norimberga o nel processo ad Eichmann, ma addirittura ti dice che tutta quella massa documentale non conta perché è solo "la storia raccontata dai vincitori".
Sospendiamo pure il giudizio sull'idiozia di voler immaginare che possa esistere un complotto così esteso da poter falsificare una documentazione talmente ampia messa a disposizione degli studiosi di tutto il mondo, tanto per la Luna tanto per la Shoah; sospendiamo anche il giudizio sul fatto che sia i Sovietici nel 1969 che i Nazisti dopo la guerra abbiano rispettivamente ammesso l'uomo sulla Luna e la Soluzione Finale; resta il fatto che anche per contestare "la storia scritta dai vincitori" occorrono le prove e non bastano le prese di posizione ideologiche o quattro fotografie strane.
D'altro canto, l'ho scritto all'inizio, siamo entrati in una realtà parallela; le opinioni sembrano sufficienti per sostenere qualsiasi tesi, storica o scientifica.
Nel mio piccolo, lo ammetto, cerco una via di fuga da questa distopia.
E se per Zygmunt Bauman l'Olocausto è il prodotto della modernità, e non una devianza da essa, per me l'odierna negazione della Shoah da parte di tanti è sì bieca ignoranza e antisemitismo ma è anche il vano tentativo di rimozione di un crimine troppo grande per essere compreso e sopportato da coscienze troppo deboli.
P.s.: per i lunacomplottisti è solo idiozia.

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