Firma digitale e Referendum Eutanasia Legale


 

Dal 12 agosto è finalmente possibile votare per i referendum e le leggi di iniziativa popolare tramite identità digitale (Spid) e carta d'identità elettronica (Cie). 

Tutto ciò è il frutto di una battaglia “epocale”, affrontata innanzitutto da Mario Staderini, ex segretario dei Radicali, dopo che, nel 2019, le Nazioni Unite condannarono l’Italia per violazioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, a causa degli ostacoli alla raccolta delle firme sugli strumenti di democrazia diretta.

A incalzare ulteriormente le istituzioni e, nello specifico, il ministro Colao è stato anche l’appello, condiviso da oltre tremila cittadini, a firma del co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Gentili, attivista politico malato di SLA che ha manifestato anche con “sit in” sotto il ministero per garantire appieno i diritti politici dei disabili. 

La proposta iniziale di ampliamento alla firma digitale era destinata, infatti, a persone con disabilità; poi, grazie al lavoro in Parlamento, è stata allargata a tutti i cittadini italiani e anche a quelli che risiedono all’estero.

Preme sottolineare anche il ruolo del deputato di Più Europa, Riccardo Magi, che ha persuaso i colleghi a firmare prima e approvare poi un emendamento che disciplina una norma transitoria per cui i comitati promotori possono raccogliere – senza alcuna necessità di intervento da parte di organismi pubblici – le firme per referendum e iniziative popolari con una piattaforma predisposta da ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid).

Il primo approccio a questa rivoluzione digitale sui diritti politici sarà proprio il referendum sull’Eutanasia Legale, che entro il 30 settembre dovrà raccogliere almeno 500.000 firme. L’Associazione Luca Coscioni e il Comitato Promotore con la sola raccolta ai gazebo sul territorio si stanno avvicinando, grazie a una straordinaria partecipazione popolare, al traguardo delle 400.000 adesioni, che da mercoledì 11 Agosto potranno anche essere trasmesse mediante la piattaforma https://raccoltafirme.cloud/app/.

“Grazie alla norma che siamo riusciti a fare approvare con un emendamento a mia prima firma al DL Semplificazioni, i comitati promotori possono già ora – prima della realizzazione da parte del governo della piattaforma dedicata – offrire ai cittadini la possibilità di firmare con firma digitale, attraverso Spid o Cie, le richieste di referendum”, ha affermato Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa.

E, poi, ha precisato: “Le iniziative referendarie sono sempre state l'occasione di battaglie per conquistare spazi di democrazia e nuovi strumenti per l'esercizio dei diritti politici dei cittadini e quella della firma digitale è una conquista storica, perché consente di superare gli ostacoli alla raccolta delle firme che avevano reso quasi impraticabile lo strumento referendario. Grazie all'Associazione Coscioni le cui proposte abbiamo fatto nostre e portato in Parlamento; grazie a Mario Staderini che con perseveranza con i suoi ricorsi ha portato anche in sede Onu il tema dell'effettivo esercizio dei diritti di partecipazione preparando questa vittoria; grazie a tutti i colleghi parlamentari che nonostante le resistenze del governo hanno approvato all'unanimità il nostro emendamento”.

Lo stesso Marco Gentili ha espresso la sua soddisfazione: “Con il digitale si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa, come la vidimazione dei moduli e le procedure vessatorie per la certificazione delle firme, e si evita, qualora dovesse peggiorare la situazione sanitaria, di dover uscire di casa per ‘fare politica'”.

Infine, il commento di Mario Staderini: “Una riforma storica, una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti. È il risultato di anni di battaglie ed è  il primo passo verso un ritorno alla legalità internazionale e la rimozione delle irragionevoli restrizioni che ancora limitano i diritti politici”.

Giova aggiungere che la normativa andrà definitivamente a regime dal 2022 allorché sarà finalmente realizzata una piattaforma governativa dedicata che diverrà l’unico spazio digitale per la firma dei referendum. 


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