750.000 firme per l'eutanasia legale


 La battaglia per l'eutanasia legale prosegue in tutta Italia: sono 750.000 le firme raccolte per il referendum che propone la parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) promosso dall'Associazione Luca Coscioni. Oltre 500.000 cittadini si sono recati ai tavoli per firmare fisicamente mentre le firme digitali, attraverso una modalità introdotta appena il 12 agosto scorso, hanno superato la soglia impressionate delle 250.000 unità. 

A queste cifre occorre aggiungere un numero ancora indeterminato di firme raccolte nei diversi Comuni, nei numerosi consolati e nei tanti studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane.

“Chiediamo un'eutanasia legale, perché quella clandestina esiste già: è quella dei suicidi o dei viaggi in Svizzera per chi se lo può permettere”, ha spiegato Marco Cappato, tra i principali promotori del referendum.

“Il risultato straordinario -ha dichiarato l’Avv. Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Coscioni- della raccolta firme dimostra che il referendum affronta e dà risposte a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento e dai capi dei grandi partiti: quella della qualità del vivere e della libertà di scelte fino alla fine della vita. La raccolta firme continua, anche per inviare un messaggio ancora più chiaro e forte alle istituzioni e a tutto il Paese. Sono fiduciosa che supereremo il milione di firme”.

“I tavolini per strada e gli altri punti di raccolta firme saranno aperti per tutto il mese di settembre, trasformandosi nelle nostre sedi da marciapiede, cioè luoghi di informazione ai cittadini su tutti gli strumenti per vivere liberi fino alla fine, inclusi il testamento biologico, le cure palliative e il suicidio assistito, legalizzato dalla Consulta ma boicottato dal Servizio Sanitario Nazionale, come nel caso di Mario, che andremo a trovare giovedì ad Ancona”, ha aggiunto Marco Cappato, Tesoriere dell’associazione Coscioni.

Nei giorni scorsi aveva reso una dichiarazione sul punto anche Emma Bonino: “È importante raccogliere le firme per il referendum sull'eutanasia legale perché il Parlamento non si muove. Sui diritti civili, le istituzioni sono sempre indietro e bisogna ogni volta tirarle con una gru. Questa è la mia storia da trent'anni quindi so bene quanto sia importante questa gru per arrivare a stabilire una cosa semplice: ognuno deve essere libero, non solo nella vita, ma anche nella morte”.

Si può ancora firmare! 

Dal 6 al 12 settembre, in particolare l’Associazione Coscioni sta preparando una nuova grande mobilitazione nazionale, anche per offrire ai cittadini informazioni sul testamento biologico e il suicidio assistito, come quelle offerte dai volontari dell’Associazione Luca Coscioni attraverso il "Numero Bianco” sul fine vita, lo 06 9931 3409, attivo gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.

Nessuna persona può dirsi davvero libera, senza avere riconosciuto un diritto, quello di disporre della propria vita e, nel caso, decidere come e quando mettere fine alla propria malattia.

Con il successo popolare di questa campagna referendaria sono arrivate immancabilmente le critiche del Vaticano che, per bocca di Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha espresso una dura posizione della Chiesa arrivando a parlare di eugenetica, e di una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso

“Monsignor Paglia non pare dare alcun valore al diritto fondamentale alla libertà e responsabilità individuale, riconosciuto anche dalla Consulta. Solo operando tale grave rimozione si può arrivare a equivocare come ‘salutismo’, ‘eugenetica’, o ‘dover morire’ il sacrosanto diritto a rifiutare l’imposizione di scelte altrui sul proprio corpo e sulla propria vita. Con l’affermazione del referendum – ha risposto il Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – nessuno sarà obbligato a scegliere l’eutanasia e anzi sarà possibile prevenire ciò che accade ora: l’eutanasia clandestina, fatta di solitudine e disperazione e praticata nelle condizioni più terribili, anche per responsabilità della criminalizzazione voluta da una legge del 1930 e sostenuta dal Vaticano”.


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