Astensione Camere Penali per il 24 e 25 giugno

 



La Camera Penale “A. De Marsico” presso il Tribunale di Lagonegro aderisce all’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale nell’ambito del Circondario del Tribunale di Lagonegro, per i giorni 24 e 25 giugno 2021 proclamata dall’Unione delle Camere Penali Italiane.

Nel fare ciò richiama integralmente la Delibera della Giunta delle Camere Penali Italiane dell’11/06/2021 con cui è stata proclamata l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 24 e 25 giugno 2021;

Stigmatizzando quanto accaduto a Verbania dopo la tragedia della funivia del Mottarone, ove il Presidente del Tribunale ha revocato l’assegnazione del fascicolo al giudice Dott.ssa Banci Buonamici a seguito del provvedimento di diniego di convalida del fermo di persone indiziate di reato disposto dal Pubblico Ministero, la Camera Penale “A. De Marsico” esprime solidarietà e condivisione all’iniziativa adottata dalla Camera Penale di Verbania e ritiene l’episodio gravemente lesivo delle regole atte a garantire il giusto processo, la terzietà del Giudice ed i diritti delle parti.

Più in dettaglio, i fatti sono in seguenti: l’Ufficio del Pubblico Ministero procedeva al fermo di alcune persone ritenute indiziate di reato ed a tali provvedimenti veniva dato un enorme risalto mediatico.

Il Giudice incaricato della convalida assumeva provvedimenti di diniego, scarcerando gli arrestati. Il Presidente del Tribunale di Verbania revocava l’assegnazione del fascicolo al giudice Dottoressa Banci Buonamici.

La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, pertanto, lo scorso 11 giugno, aveva sottolineato che quanto successo a Verbania dovesse essere denunziato da tutta l’Avvocatura e da tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle regole atte a garantire la terzietà del Giudice ed i diritti delle parti.

Le considerazioni della Giunta sono perentorie: la decisione assunta è fatto gravissimo, che non trova certo giustificazione in implausibili formalismi burocratici; nonostante l’immediata denunzia di tali fatti da parte della Camera Penale di Verbania e dell’Unione, la Magistratura associata e gli Uffici giudiziari piemontesi hanno inteso reagire rivendicando la correttezza formale di quel provvedimento ed anzi attribuendo all’Avvocatura la formulazione di accuse infondate; la Camera Penale di Verbania, per denunziare la gravità della situazione all’opinione pubblica e manifestare la propria protesta, ha indetto una astensione dalle udienze in quel circondario per il giorno 22 giugno 2021, con convocazione di una pubblica assemblea, alla quale parteciperà il Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane.

Il fenomeno censurato dalle Camere Penali ha, come ovvio, radici profonde nel sistema giudiziario italiano e la vicenda vagliata in questi giorni riveste solo i caratteri di una conferma che il sistema va modificato dalle fondamenta.

Infatti, si può leggere nella Delibera: “la gravità di quanto accaduto a Verbania deve essere denunziata da tutta l’Avvocatura e da tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle regole atte a garantire la terzietà del Giudice ed i diritti delle parti; è sempre più evidente che la unicità delle carriere dei magistrati del Pubblico Ministero e dei Giudici impedisce la piena realizzazione dei principi costituzionali del giusto processo ed in particolare della terzietà del giudice; in Parlamento è in discussione la legge di riforma costituzionale di iniziativa popolare per la realizzazione della separazione delle carriere, promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane e sottoscritta da oltre 70.000 cittadini italiani; la approvazione di tale legge è necessaria anche al fine di riconsegnare credibilità alla giurisdizione del nostro Paese, oggi fortemente compromessa nel sentire della pubblica opinione; le proposte iniziative referendarie, pure utili per ulteriormente contribuire ad una nuova consapevolezza dei cittadini della necessità della realizzazione dei principi costituzionali che vogliono garantita la terzietà, non debbono costituire una alternativa all’approvazione della riforma.”.

Sui rapporti tra giustizia inquirente e informazione, nell’imminenza dei fatti, lo scorso 30 maggio, era intervenuto anche l'Osservatorio UCPI sull'informazione giudiziaria che ci ha ricordato che strano Paese è l’Italia.

“Un paese in cui il recente recepimento di una direttiva europea – quella in tema di presunzione d’innocenza – viene salutata urbi et orbi come un ulteriore, importante, puntello nell’architettura di fondamentali principi di civiltà giuridica, per essere un attimo dopo messa da parte come un fastidioso orpello.

Alla prima prova sul campo abbiamo assistito nuovamente – e se possibile con forza ancora maggiore – al solito canovaccio: la telecronaca – minuto per minuto – dello sviluppo delle indagini con rivelazione di segreti istruttori, in un clima di progressiva ingravescenza delle ‘contestazioni’, il linciaggio mediatico e la folla plaudente per l’individuazione dei responsabili, da mettere subito in galera.”.


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