Associazioni Coscioni: dalla riforma del SSN, al fine vita, alla libertà di ricerca scientifica


 Nel pomeriggio del 4 settembre si è tenuto presso la sede CGIL di Roma il Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni.

Nella sua relazione introduttiva l’avvocato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione, ha condannato la decisione dei capigruppo della Camera dei Deputati di non iscrivere all’ordine del giorno del mese di settembre le varie proposte di legge sul fine vita a partire proprio da quella presentata dall’Associazione Luca Coscioni nel 2013, in materia di legalizzazione dell’eutanasia. 

Nel suo intervento ai lavori, peraltro, l’Onorevole Giorgio Trizzino (M5S) ha offerto un aggiornamento sull’iter legislativo sul fine vita avanzando anche una proposta di nome della legge relativa alla “morte volontaria assistita medicalizzata” ed ha dichiarato: “Per quanto riguarda il DDL Eutanasia mi aspetto una svolta imminente, dopo il mese di settembre, che sarà un mese politicamente complicato. Abbiamo l’impegno dei capigruppo a calendarizzarlo a ottobre. Sono ottimista, credo che entro il 2020 la Camera approverà la PDL e a seguire anche in Senato non dovrebbero esserci grosse difficoltà”.

Per rilanciare la necessità del dibattito parlamentare, in ogni caso, per i prossimi 12 e 13 settembre l’Associazione Luca Coscioni ha confermato la mobilitazione nazionale sul tema, e per il 14 settembre dalle 10 alle 13, a sette anni dal deposito della legge, ha promosso in Piazza Montecitorio una manifestazione e l’avvio di un presidio nonviolento quotidiano per richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità.

“Il M5S ha accelerato nel definire un testo base e martedì (8 settembre) proveremo a elaborare una proposta di testo definitiva che proporremo al PD, per la definizione di un testo condiviso unico, per essere pronti in ottobre ad andare in Commissione Affari Sociali e Giustizia .Rilevo un’incoraggiante disponibilità da parte di rappresentanti di tutte le forze politiche, come sappiamo che avremo posizioni da smussare, anche all’interno del PD. Su certi temi etici e morali la politica italiana fa fatica a organizzarsi. Ci son voluti 40 anni per riuscire a parlare di cure palliative e ancora in molti non ne conoscono questa opportunità” ha concluso l’On. Trizzino.

Al Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni è intervenuto anche il Ministro della Ricerca Gaetano Manfredi che ha avuto modo di dichiarare: “L’esperienza COVID-19 ha insegnato quanto la ricerca sia importante come fattore di crescita, sviluppo e benessere nella ns società. Dobbiamo fare in modo che l’Italia riparta dalla libertà di ricerca e che consideri fondamentale la ricaduta che questa può avere a tutti i livelli, in primis in termini di democrazia e benessere delle persone”.




La dirigenza dell’associazione (con in testa lo scienziato Prof. Michele De Luca, Marco Gentili, Mina Welby, Filomena Gallo e Marco Cappato) ha pertanto presentato una proposta di riforma del Sistema Sanitario Nazionale, elaborata su uno studio di Marcello Crivellini, professore universitario di Analisi e Organizzazione di Sistemi Sanitari presso il Politecnico di Milano.

“Nel corso dell’incontro odierno –ha precisato Filomena Gallo- abbiamo posto le basi per le azioni future a tutela del diritto alla scienza e alla salute del cittadino, elaborando una serie di proposte e misure urgenti per evitare che le enormi risorse pubbliche anti-crisi vadano sprecate in misure clientelari, attraverso il rilancio di un modello di sviluppo economico e civile fondato sulla conoscenza e sulla libertà. Fra queste una serie di proposte fattive realizzabili sul SSN. Una riforma basata su otto punti:

1) Riallocazione della spesa, ora legata a vecchie esigenze di salute; 2) Implementazione della rete dei Medici di Medicina Generale, scarsamente finanziata, marginale e subalterna alle strutture ospedaliere; 3) Elaborazione di misure contro la disomogeneità territoriale relativa a qualità e disponibilità di servizi; 4) Dimensionamento del personale in funzione delle esigenze di cura; 5) Rendere obbligatori metodi di valutazione dei sistemi sanitari, dei centri di cura e di assistenza oltre a renderne pubblici e pubblicizzati gli esiti; 6) Maggiore attivazione della politica nella gestione del rischio clinico e lotta alle infezioni ospedaliere; 7) Riforma nomine dei responsabili aziendali di ASL e AO (Direttori Generali, Direttori Sanitari, Dirigenti medici ecc…), togliendo ai partiti la possibilità di nominare persone “contigue e ubbidienti” ma lasciando alla politica il dovere di effettuare scelte generali di sviluppo in materia di salute e di programmazione sanitaria; 8) Contrasto a Liste e tempi di attesa anomali che causano il ricorso a prestazioni a pagamento e aumentano le disuguaglianze di accesso ai servizi. Quasi sempre ciò è dovuto a scarsa organizzazione e a interessi interni concorrenti”.

In conclusione, a mio modesto parere, probabilmente il messaggio più bello e significativo emerso dal Consiglio Generale è questo: “L’Italia riparta dalla libertà di ricerca, fattore di irrinunciabile democrazia”.


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