Anche gli Avvocati sono stati ventenni


 

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Queste mie Poesie d’amore e versi disperati di un giovanotto lucano di fine millennio sono un tuffo negli anni universitari, nella libertà e nella solitudine, nell'amore e nella passione che ogni ventenne prova ed ha provato.

Ho cercato questi versi nei vecchi quaderni e nelle vecchia agende ed ho riscoperto il me stesso di più di venti anni fa.

Questi sono l'indice dell'opera ed alcuni componimenti:

Prefazione

Sento

Vorrei

Questo cielo palpabile

Continuerò a visitarti

Mi pento

Smarrisco lo sguardo

Sulla sabbia

Non riusciamo

La voce

La pioggia calda della notte

Sento la tristezza

Occhi liquidi

Vedo praterie lambite

Sembra una spiaggia

Per tratti brevi

Cammineremo insieme

Le albe di luna

Il dolore

Ai fianchi di pietra

Il fondo della notte

La notte trema

In questo tramonto

La pioggia ci ha sorpresi

Fragili

Aspetto la tua voce

Tra le mie dita invano

Nelle gocce di prigione

Ho trovato in te

Candele distanti

Mi manchi

Le ombre non hanno

Queste strade

Sono triste

Piccola luna

Tra le canne

A volte

Eravamo due ombre

Ci siamo chinati

Chiudo gli occhi

Rivisito i luoghi assopiti

Luna accovacciata

Sulla terra bruciata

Profili nel cielo

Il soffiare del vento

Nella noia

Dormire sullo scoglio

Ci è mancato il sorriso del sole

Lampade di gioia sono

Luce fossile è sospesa

Nelle vene

Crateri di catrame

Parole ambigue

Vento come lama

Forse una foglia

Tempo del crepuscolo

Al passaggio dell’alba

Cimitero di navi

Tempo che affiora

Nella trama delle parole

Vento

A volte

Distesi dentro te

Cosa mi conduce

Il mare del mattino

Sorriso del mattino

Dita di vento

Paesaggi restano

Mi allontano

Nostalgia di un abbraccio

Ti dissolvi

Vorrei tracciare segni

Giorni silenziosi

Quando piccole luci

La memoria

Non viene a colmare la coppa

Lacero

Gli occhi vinti

Rannicchiati insieme

Il silenzio

Odore di bosco

La solitudine

L’anima in frantumi

Forse la dimensione

Ora

Il dolore attutito

Come la luce

Anche stanotte

Non è il tempo

Ringraziamenti e dedica

Biografia dell’Autore



Mi pento
Di scavare con le unghie
Fenditure
Nella miniera buia
Del tempo. Per conservare
Impressioni dissolte.

Immagini nude
Mi bucano le vene
Lasciandomi
Solo
A ricomporre i frantumi
Di un esistere
Confuso.


Sulla sabbia
Si riversa il mio dolore:
Sento 
Di essere soltanto
Un profilo
Che giace nei tuoi
Occhi. L’ossessione della memoria,
Come una membrana
Rigida e incolore,
Mi impedisce di sfiorare
La felicità.


Quando piccole luci
Del passato
Si adagiano sul velo
Di una memoria intermittente
Sembra
Di guardare uno squarcio
Di cielo
Tra le nubi. E vedo
Il tuo volto, le tue mani,
I seni teneri
Come frammenti di costellazioni
Ancora senza nome. A volte
Appari intera ma
Come nascosta
Nelle rotondità della luna,
E la tua anima
È un alone avvolto
Sul tuo corpo nudo.



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