L’Unione Camere Penali
Italiane, con una lettera del 22 giugno u.s. indirizzata a Vito Crimi, Nicola
Zingaretti, Matteo Renzi e Pietro Grasso, si appella pubblicamente ai
rappresentanti politici della maggioranza di governo affinché la proposta di
legge costituzionale di iniziativa popolare per introdurre la separazione delle
carriere dei Magistrati venga discussa in Parlamento.
Settantaquattromila
cittadini italiani hanno firmato per chiedere l’introduzione di questa riforma
costituzionale, l’unica riforma che può rendere i Pubblici Ministeri
indipendenti dalla politica e rendere i Giudici indipendenti dai Pubblici Ministeri.
Sarebbe davvero sorprendente, ed anzi di inaudita gravità, che attraverso degli
emendamenti soppressivi si pretendesse di impedire il confronto ed il dibattito
su quella proposta, in spregio alla sua natura di iniziativa popolare e alla
partecipazione diretta dei cittadini alla formazione delle leggi.
Ne avevamo già parlato
il 4 giugno scorso (cfr. https://avvocatisquillaciotigrillo.blogspot.com/2020/06/la-separazione-delle-carriere-la.html)
e
oggi, che si avvicina il giorno per la discussione in Aula, la questione
diventa di più stringente attualità in quanto, come denuncia l’UCPI, i deputati
del Movimento 5Stelle hanno presentato in Commissione Affari Costituzionali emendamenti
soppressivi della riforma la cui approvazione affosserebbe qualsiasi confronto.
“Sarebbe davvero
sorprendente, ed anzi di inaudita gravità, che si pretendesse in tal modo di
impedire perfino il confronto ed il dibattito su quella proposta, in spregio
alla sua natura di iniziativa popolare” ribadisce il testo della lettera dei
penalisti italiani.
È fondamentale che le
istituzioni si confrontino con un tema proposto direttamente dai cittadini
anche considerato che, continua la lettera, “autorevolissimi esponenti del
Partito Democratico hanno individuato nella separazione delle carriere uno dei
punti programmatici della loro iniziativa e comunque aperture alla discussione sono
intervenute da parte di molti esponenti di primo piano di tale forza politica.
Deputati di tutti i partiti hanno aderito alla costituzione dell’Intergruppo
parlamentare a sostegno della calendarizzazione e della discussione in
Parlamento della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare sulla
separazione delle carriere.”.
Attualmente la
Costituzione italiana prevede che tutti i Magistrati facciano parte di un unico
ordine giudiziario al quale si accede mediante concorso pubblico; è tuttavia
prevista, nel corso della carriera, la possibilità di passaggio tra la funzione
giudicante e quella del Pubblico Ministero che rappresenta l’accusa.
Analogamente, la Carta
Costituzionale oggi prevede un unico organo di autogoverno, ovvero il Consiglio
Superiore della Magistratura, che assicura l’autonomia dell’ordine giudiziario
e si occupa delle questioni inerenti la magistratura civile e penale. Il Pubblico
Ministero gode (e anche con la proposta di legge di iniziativa popolare,
continuerà a godere) di una posizione di totale autonomia ed indipendenza sia
dal potere esecutivo che da ogni altro potere, esattamente come il Magistrato
in posizione giudicante.
Pare ultroneo affermare
che la separazione delle carriere dei Magistrati impone la separazione tra i Giudici
e i Pubblici Ministeri anche in relazione al Consiglio Superiore della
Magistratura: si avrebbe così un CSM per la magistratura giudicante e uno per
la magistratura requirente. Ora più che mai, dopo lo scandalo Palamara e
dell’intero Csm, la proposta appare una misura urgente e non più rinviabile.
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