OCF: una proposta per la Giustizia



"La condizione della macchina giudiziaria del nostro Paese ha raggiunto uno dei livelli più critici della storia repubblicana. Il sistema giudiziario italiano, già da decenni in grande difficoltà nel dare adeguata risposta alla domanda di Giustizia della società, dei cittadini e delle imprese, in questi ultimi mesi, oltre alle gravissime ripercussioni derivanti dall’adozione delle misure di profilassi per l’epidemia di “coronavirus”, è stato colpito dalle accelerazioni di fenomeni degenerativi che ne stanno minando la credibilità già messa a dura prova dalla sua cronica e nota inefficienza.
La crisi e le problematiche che ne derivano appaiono interconnesse e stanno provocando, oltre ad una seria delegittimazione della funzione giurisdizionale, un inammissibile impoverimento delle tutele approntate dalla nostra Costituzione che, in particolare per le ripercussioni nei confronti del sistema imprenditoriale italiano (tanto più in un periodo di 
crisi) e degli strati più deboli della nostra società, rischia di investire e mettere in discussione la credibilità e il senso più profondo della nostra Democrazia.
Si tratta di una situazione le cui ragioni sono ampiamente note e rispetto alla quale l’Avvocatura è ben consapevole delle difficoltà che si frappongono ad interventi sistematici di soluzione, ma che richiede di essere affrontata immediatamente e senza ulteriori indugi, con un vero e proprio “Piano straordinario per la Giustizia Italiana”.
Oggi invece la nostra Giustizia è paralizzata, non accessibile e ostaggio di profonde distorsioni di sistema.".
Questo è l'incipit del DOCUMENTO PER LA RIPRESA DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA che l'Organismo Congressuale Forense ha pubblicato l'8 giugno 2020 per sollecitare al confronto tutte le istituzioni e le associazioni forensi, per avviare una campagna di comunicazione, organizzare una manifestazione nazionale, segnalare la situazione al Presidente della Repubblica, sensibilizzare l'opinione pubblica, richiedere risorse immediate a Parlamento e Governo, ridare dignità alla funzione di difesa.
Il documento prevede tre linee d'azione: 1) innanzitutto il superamento della paralisi giudiziaria con la ripresa immediata della attività in presenza, previa messa in sicurezza degli uffici, limitando la telematica a casi specifici; 2) poi strumenti a tutela dell'effettività del servizio giustizia: equo compenso, minimi tariffari, fiscalità di sostegno; 3) infine superamento della attuale delegittimazione della giustizia attraverso la partecipazione dell'Avvocatura alla riforma del CSM, la separazione delle carriere e il rafforzamento della presenza degli avvocati nei ruoli dirigenziali della giurisdizione e nei ruoli direttivi ministeriali.
Di particolare rilievo anche questo passaggio su questioni che più volte abbiamo trattato su queste pagine: "...si rende inoltre necessario affrontare in modo definitivo la questione 
della separazione delle carriere dei magistrati (oggi all’ordine del giorno del Parlamento). 
Si tratta di una riforma necessaria per ristabilire i principi di parità delle parti e di terzietà del Giudice nel settore penale; e al contempo occorre la ripresa dell’iniziativa per una nuova 
disciplina della prescrizione in sede penale e per la realizzazione di tutte quelle misure proposte dall’Avvocatura per la ragionevole durata del processo penale e per la razionalizzazione dei tempi del processo civile.".
La Giustizia, insieme alla Scuola, sono state le Cenerentole di questa convulsa fase pandemica ma sono i settori su cui più puntare per una rinascita vera del Paese.

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