La Giornata contro l'omofobia


Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, istituita nel 2007 dall’Unione Europea per condannare le discriminazioni che subiscono le persone sulla base del loro orientamento sessuale.

La data è stata scelta per ricordare il 17 maggio 1990, giorno in cui in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

Il Consiglio d'Europa, istituzione non riconducibile all’Unione Europea che raggruppa 47 Stati del continente tra cui Russia e Turchia, e il cui scopo è la tutela e la promozione di democrazia e diritti umani – anche attraverso la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), quest'anno propone il motto: "Per un'uguaglianza nella diversità".

Del resto, il principio d’uguglianza e di non–discriminazione rappresenta un elemento fondamentale della protezione dei diritti umani.

È, infatti, un principio garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 14) ed è stato recentemente rafforzato dal Protocollo nº 12 che vieta espressamente qualsiasi forma di discriminazione dalle autorità pubbliche per qualunque motivo.


"Purtroppo, le azioni omofobiche accadute in numerosi Stati membri hanno rivelato una violazione sistematica dei diritti fondamentali delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI). Questi avvenimenti hanno inoltre dimostrato che le autorità preposte alla protezione dei cittadini contro ogni forma di discriminazione, in molti casi, appoggiano questa ingiustizia e addirittura la difendono in maniera attiva" precisa il sito istituzionale del Consiglio d'Europa.

Anche il mondo della religione e della spiritualità si trova ad affrontare il tema dei diritti e del flagello dell' omofobia tanto che è stata fondata da anni la Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno.


Particolarmente interessante è il percorso del "Progetto Gionata" che anche quest’anno, in Italia ed in Europa, già dal 2007, promuove, con le comunità cristiane di numerose città e i cristiani LGBT, veglie e incontri di preghiera uniti dall’intenso versetto di Galati 3,28: «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù».


Attualmente, tra i Paesi membri del Consiglio d’Europa, i dati statistici ci mostrano che solo il 67% ha adottato normative anti-discriminazione, e solo il 52% ha promosso iniziative volte a identificare e tutelare le persone maggiormente esposte a discriminazioni.

I matrimoni e le unioni civilmente riconosciute tra persone dello stesso sesso sono possibili nel 55% dei Paesi membri, ma solo il 36% di questi garantisce a tali coppie i medesimi diritti e doveri delle coppie eterosessuali.


Abbiamo ancora davanti un percorso culturale e legislativo lungo e impervio ma si vede la luce in fondo al tunnel.

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