TikTok "bloccato" dal Garante della Privacy

 


Il social network TikTok continua a fare parlare di sé, ancora una volta in termini negativi tanto da costringere nuovamente il Garante della Privacy ad intervenire con un provvedimento interdittivo temporaneo a tutela degli utenti.

A seguito della nota n°47853 del 15 dicembre 2020 – come anticipato a fine anno scorso su queste pagine telematiche – infatti, l’Ufficio del Garante Privacy aveva aperto un formale procedimento nei confronti di TikTok.

Più precisamente, alla piattaforma cinese con sede operativa europea in Irlanda, veniva contestata la violazione di alcune disposizioni del Regolamento Privacy, rinvenendo forti criticità, fra l’altro, sotto il profilo della corretta base giuridica applicata al trattamento dei dati personali dei suoi utenti, delle modalità di rilascio dell’informativa, del trasferimento dei dati all’estero, del periodo di conservazione dei dati, del rispetto dei principi di privacy by design e by default e, soprattutto, delle forme previste per verificare l’età anagrafica degli utenti medesimi con evidente riferimento, in particolare, ai minori. 

Nelle more, interveniva una formale richiesta di proroga presentata da TikTok che adduceva ritardi a causa del periodo natalizio e delle difficoltà create dalla pandemia in corso.

Nel frattempo, però, la cronaca giudiziaria precipitava drammaticamente gli eventi e oggi possiamo dare conto di ulteriori aggiornamenti e sviluppi.

Il Garante, infatti, in attesa degli accertamenti in corso da parte della competente autorità giudiziaria, considerato che recenti articoli di stampa hanno riportato la notizia del decesso di una bambina di 10 anni a seguito di pratiche emulative messe in atto in relazione alla sua partecipazione alla predetta piattaforma e che l’iscrizione alla stessa non risulta essere stata sin qui smentita dalla piattaforma social, ha ritenuto necessario adottare in via precauzionale ogni possibile misura a tutela degli utenti che si trovano sul territorio italiano.

E ciò anche e proprio in assenza del riscontro richiesto a TikTok con la citata nota di apertura del procedimento e, quindi, di rassicurazioni in ordine all’assunzione di corrette modalità per l’accertamento dell’età anagrafica degli iscritti alla piattaforma.

Pertanto, nella seduta del 22 gennaio scorso, sulla scorta dell’esame preliminare che aveva già evidenziato gravi carenze in ordine alle modalità prescelte dal social network per accertare l’età anagrafica degli utenti, il Garante ha vietato a TikTok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”.

Il divieto durerà, per il momento, fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni.

“La tecnologia permetterebbe di accertare l’età, ma TikTok non utilizza al momento questi strumenti: questo conferma la necessità di un blocco”, ha spiegato a Repubblica l'Avv. Guido Scorza, componente del collegio del Garante.

Si aggiunga che la ratio di una tutela più stringente a favore dei minori è resa esplicita dal Legislatore Comunitario nel Considerando 38 del GDPR ove è chiaramente indicato che “I minori meritano una specifica protezione relativamente ai loro dati personali, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e delle misure di salvaguardia interessate nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali. Tale specifica protezione dovrebbe, in particolare, riguardare l’utilizzo dei dati personali dei minori a fini di marketing o di creazione di profili di personalità o di utente e la raccolta di dati personali relativi ai minori all’atto dell’utilizzo di servizi forniti direttamente a un minore…”.


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