Contro la pena di morte


Il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale contro la pena di morte, quest’anno con un focus sul diritto a un’efficace rappresentanza legale. 
Un diritto che si deve osservare in tutte le fasi del procedimento penale, dalle indagini preliminari, a tutto il processo comprese le impugnazioni, e che per i processi con pena capitale diventa ancor più importante.
Del resto, è evidente, come sostiene opportunamente la "Coalizione mondiale contro la pena di morte", che la violazione del diritto alla rappresentanza legale effettiva colpisca proprio e soprattutto le persone più vulnerabili della società, coloro che non hanno i mezzi per permettersi avvocati esperti o che possono non avere familiarità con il sistema giudiziario. 
È fondamentale, allora, che tutti gli Stati apprestino le risorse finanziarie per una difesa effettiva, compresi, se del caso, efficaci servizi con traduttori e interpreti.
L'Alto Rappresentante dell'Unione europea e la Segretaria generale del Consiglio d'Europa hanno rilasciato ieri una dichiarazione congiunta che vale la pena riportare nei suoi passaggi salienti: "Oggi, in occasione della Giornata mondiale ed europea contro la pena di morte, l'Unione europea e il Consiglio d'Europa ribadiscono la loro opposizione alla pena capitale in ogni circostanza e ne chiedono l'abolizione universale. Accogliamo con soddisfazione il fatto che continui a diminuire il ricorso alla pena di morte, il che conferma la tendenza generale verso l'abolizione universale. Nel 2019, per il secondo anno consecutivo, nel mondo sono state eseguite esecuzioni solo in 20 paesi. Si tratta di un minimo storico, ciò nondimeno si tratta comunque di 20 paesi di troppo... Gli autori di reati devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni e puniti. Tuttavia, l'esperienza dei paesi abolizionisti ha dimostrato che la pena di morte non dissuade dal commettere reati violenti né contribuisce a creare una società più sicura. Al contrario, l'uccisione come punizione perpetua un ciclo di violenza senza senso...Il Consiglio d'Europa e l'UE esortano ancora una volta la Bielorussia, unico paese europeo che ancora esegue condanne a morte, ad abolire la pena capitale e a unirsi alla grande maggioranza di nazioni che hanno abbandonato definitivamente questa pratica crudele e inumana...".
Secondo Amnesty International, ad oggi, in totale 142 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica. Di fatto, 56 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno.
Dal 2009, Amnesty International ha deciso di non pubblicare la stima delle condanne a morte e delle esecuzioni in Cina, dove questi dati sono classificati come segreto di stato. 


Ogni anno, Amnesty International rinnova la sua sfida alle autorità cinesi di rendere disponibili queste informazioni che si ritiene essere nell’ordine di migliaia, sia di esecuzioni che di condanne a morte.

Commenti