Lo scontro generazionale e il referendum


#IoVotoNo.
L'ho dichiarato, scritto e ribadito da mesi.
E più ne ho parlato, più ne ho discusso con gli amici, sui social network e in pubblica piazza, più mi sono fatto un identikit ideale dei sostenitori del sì.
Questo articolo è diretto e duro. Alla fine capirete perché.
Il sostenitore del sì è un vero ottimista! Pure troppo! Ad esempio è convinto che un taglio lineare dei Parlamentari porterà ad eliminare sicuramente i fannulloni e a lasciare sugli scranni, anzi sulle poltrone, i più efficienti e laboriosi.
Invidio questo ottimismo.
Il sostenitore del sì, magari baby pensionato, magari evasore fiscale, forse anche percettore del reddito di cittadinanza con ISEE farlocco, ci tiene al risparmio per il bilancio dello Stato perché i privilegi (altrui) devono essere aboliti anche a discapito della rappresentatività democratica.
Il sostenitore del sì è anticasta perché gli hanno inculcato l'idea che i Parlamentari sono tutti ladri, parassiti e cialtroni: quasi quasi, pensano, si potrebbe fare anche a meno di Camera e Senato... 
Tanto ci sono i social network e le piattaforme per fare sentire la voce del popolo.
Ci sono i like e i cuoricini per fare politica; non c'è bisogno di un onorevole.
Statisticamente il sostenitore del sì è un boomer che ha spremuto al massimo lo Stato per ottenere privilegi insostenibili a danno delle generazioni successive e ciononostante si sente frustrato e incattivito e perciò adesso vuole il cambiamento, anche alla cieca, anche se è un salto nel buio perché "il sistema è marcio, il Parlamento non serve tanto sono tutti assenteisti, e poi ci sono le Regioni, e tanto è tutto un magna magna".
La summa dell'antipolitica e del populismo di cui gli italiani si sono imbevuti negli ultimi trent'anni.
E allora questo referendum costituzionale è anche scontro generazionale.
Basti vedere come a livello nazionale le organizzazioni giovanili hanno rispedito al mittente le indicazioni per il sì dei segretari di partito.
I giovani hanno capito che modificare la Costituzione per una contingenza di Governo è un gioco al ribasso insostenibile che peserà come un macigno sulle generazioni dei millennial che hanno voglia di fare politica e di incidere sulla vita del Paese.
Nel preparare un dibattito in piazza sul tema referendario ho presentato tre giovani donne, tre studentesse universitarie, che sostengono apertamente le ragioni del No.
Ebbene gli attacchi social ricevuti da queste splendide giovani donne impegnate mi ha profondamente addolorato e deluso.
L'antipolitica si è mostrata con il suo volto più becero e non si è fatto attendere il più squallido degli attacchi, quello sessista.
Il populismo anti casta degli over 50 si mangia il futuro, si mangia la speranza, si mangia il cuore della gioventù.

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