Dal referendum sull'eutanasia legale alla infoline sul fine vita. Le battaglie dell'Associazione Coscioni

 


Nel giorno in cui inizia il processo di appello, a Genova, contro Marco Cappato e Mina Welby per l’aiuto prestato a Davide Trentini, cinquantatreenne di Massa, malato di sclerosi multipla dal 1993, che decise di metter fine, nel 2017, alle sue insopportabili sofferenze presso una clinica Svizzera, ricorrendo al suicidio assistito, è dovere civile di ognuno di noi continuare a denunciare la perdurante inattività del Parlamento italiano che, nonostante la stessa Corte Costituzionale nel caso del “processo Cappato” abbia, per ben due volte, sollecitato il Legislatore chiedendo una legge sul tema, si è sottratto al suo compito istituzionale.




È superfluo ribadire che l’inerzia dei partiti e del Parlamento produce sofferenza ed è un vero e proprio attentato alle libertà fondamentali del cittadino, in violazione della Costituzione.
E allora, se il Parlamento non decide bisogna dare atto che l’associazionismo non demorde e dopo la disobbedienza civile ricorre all’istituto referendario.
Pertanto, in occasione della riunione straordinaria del Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni dedicata al referendum per la legalizzazione dell’eutanasia e che ha coinvolto giuristi ed esperti coordinati dal Segretario Filomena Gallo, si è deciso di procedere al deposito del quesito – elaborato da Rocco Berardo – di parziale abrogazione dell’articolo 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), mantenendo invece le aggravanti nel caso siano coinvolte persone fragili.
Così lo scorso 20 aprile, il quesito referendario è stato depositato nella Cancelleria della Corte di Cassazione e dal 1° luglio al 30 settembre 2021 dovranno essere raccolte 500 mila firme necessarie.
Con il referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del codice penale, tecnicamente si andrebbe, da un lato. a distinguere l’aiuto al suicidio e, dall’altro, a depenalizzare l’eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.
“È arrivato il momento di far decidere ai cittadini su un tema che i politici si sono rifiutati di affrontare. Sono passati quasi otto anni da quando abbiamo depositato la proposta di legge per l’eutanasia legale, ma il Parlamento non l’ha discussa nemmeno per un minuto, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Se non si interviene ora con il referendum, il problema sarà spazzato sotto il tappeto ancora per molti anni, e noi non lo vogliamo permettere, per rispetto alle troppe persone costrette a subire condizioni di sofferenza insopportabile imposta dallo Stato italiano”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Nei giorni scorsi, inoltre, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha incontrato Filomena Gallo e Marco Cappato. L’incontro è avvenuto a seguito di una lettera inviata dai dirigenti dell’Associazione al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Ministra Marta Cartabia e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla necessità di interventi urgenti da parte del Governo, in attesa di un’azione del Parlamento, in particolare sul tema del fine vita.
“Abbiamo ritenuto fondamentale informare la Ministra Cartabia su temi che hanno ripercussioni sui diritti di tantissime persone”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, “Primo fra tutti, il mancato rispetto della Costituzione in tema fine vita. Ci sono persone, in condizioni di malattia gravissima e irreversibile, che devono ancora passare per i tribunali per ottenere risposte sull’esercizio dei propri diritti costituzionali. Questo perché le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e ora anche alcuni Tribunali si rifiutano di applicare la sentenza della Corte Costituzionale 242, che, in attesa di un intervento del legislatore, descrive un preciso iter per poter accedere al suicidio assistito, in determinate condizioni... Per questo ora abbiamo deciso di dare la parola ai cittadini su un tema che la politica rifiuta di affrontare.
Abbiamo condiviso con la Ministra anche altre problematiche legate alla attuale situazione pandemica, come l’assenza di dati disaggregati e in formato aperto sulla pandemia in Italia, utili per poter effettuare analisi indipendenti e avere un quadro preciso sulla situazione nel nostro Paese. Tra gli altri temi affrontati, anche la difficoltà di utilizzare al meglio l’innovazione tecnologica per raccogliere firme in digitale e consentire di fatto un pieno accesso ai cittadini all’esercizio del loro diritto costituzionale a promuovere referendum e leggi di iniziativa popolari.
Ringraziamo la Ministra per aver dimostrato grande attenzione e sensibilità su tutti questi temi.”.
Segnalo, infine, anche la dichiarazione di Simona Viola, Presidente e Segretaria pro-tempore di +Europa, organizzazione politica promotrice con l’Associazione Luca Coscioni dell’iniziativa referendaria per l’eutanasia: “Una libertà fino ad oggi negata, o esercitata di nascosto, nelle case e negli ospedali, di cui può usufruire solo chi può permettersi un viaggio in Svizzera. Una libertà civile che non può più attendere. Dopo la pressante e inascoltata richiesta della Corte Costituzionale di disciplinare con legge il diritto all'eutanasia e la mancata calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare sulla eutanasia che ha raccolto 67.000 firme non resta che l'arma referendaria.”.

Inoltre, sempre l’Associazione Luca Coscioni ha di recente lanciato anche un’altra iniziativa: il Numero Bianco (06 9931 3409), la prima infoline per far luce sui diritti nel fine vita. Un unico numero, nazionale e gratuito, gestito da personale formato, volontari e professionisti, con l’obiettivo specifico di fornire informazioni chiare e utili sui diritti nei momenti della malattia, con particolare attenzione al fine vita. Il progetto è nato in collaborazione con Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo, che nel 2017 ebbe non poche difficoltà a trovare una via d’uscita alla sofferenza di Fabiano. Ora è proprio lei a coordinare il team di oltre 20 volontari formati adeguatamente e affiancati da professionisti ed esperti, per rispondere da remoto alle richieste di informazioni, insieme a Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni.



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