Contro l'omofobia

Il 17 dicembre 1973, l’American Psychiatric Association (APA) elimina dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) la diagnosi di omosessualità (APA, 1973). 
Fino a quel momento, l’omosessualità era classificata, alla stregua della pedofilia, come una devianza sessuale.

Più che la fine di un percorso, iniziato a metà secolo scorso con gli studi di studi di Alfred Kinsey e di Evelyn Hooker, il processo di depatologizzazione dell’omosessualità è appena agli albori.
Solo con il passare dei decenni, attraverso i mutamenti di paradigna non solo scientifici ma anche politici e giuridici, la ricerca sull’omosessualità, finalmente, si aggiorna in ricerca sull’omofobia e sulla stigmatizzazione sessuale e di genere. 

L’American Psychiatric Association (APA) si pronuncia, in definitiva, a favore dei diritti civili delle persone gay e lesbiche, nell’ottica di tutela della salute mentale, e non tanto, quindi, per finalità politiche o sociali. 
Nel 1992 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elimina la diagnosi di omosessualità dalla Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10), ribadendo che l’orientamento omosessuale non dev’essere considerato, di per sé, un indicatore psicopatologico, bensì una variante normale della sessualità, proprio come l’orientamento eterosessuale.
A quasi cinquanta anni di distanza, i modelli teorici che considerano l’omosessualità una ‘malattia da curare’ sono definitivamente archiviati. Soprattutto, come visto. vengono indagate e riconosciute le ripercussioni traumatiche della discriminazione sullo sviluppo psicologico e sociale delle persone gay e lesbiche.
Tutto ciò a livello scientifico.
Ma a livello delle persone comuni, del cd. uomo della strada?
Purtroppo l'omofobia, intesa come la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali da parte della società è ancora molto diffusa.
Di positivo c'è che, paradossalmente, omofobi non si nasce ma lo si diventa, attraverso l’educazione.
Come per il razzismo e i diritti di genere sono solo la cultura e la buona educazione che possono sradicare i pregiudizi.

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