Sovraindebitamento: le proposte di riforma


È purtroppo noto che la grave crisi economica, effetto dall’emergenza sanitaria e del lockdown, stia generando situazioni di seria difficoltà per decine di migliaia di piccole aziende, lavoratori autonomi e anche famiglie, rendendole potenziali vittime dell'usura.
Su questo tema, lo scorso 19 giugno, i dottori Commercialisti hanno organizzato un webinar dall'eloquente titolo: “La gestione delle crisi da sovraindebitamento nella fase di emergenza sanitaria”.
Vale la pena ricordare che tra i beneficiari della Legge 3/2012 sul sovraindebitamento oltre ai consumatori in difficoltà finanziaria, ci sono anche gli imprenditori commerciali cd. “sotto soglia” (i piccoli) e, a prescindere dalle dimensioni, gli imprenditori agricoli, i lavoratori autonomi, i professionisti, le società tra professionisti ed artisti, gli enti non profit, le start up innovative.
Il seminario, seguito in diretta web da migliaia di professionisti da tutta Italia, ha prodotto un comunicato stampa le cui conclusioni possono essere così sintetizzate: lo strumento più efficace in campo per aiutare questi soggetti sono le procedure da sovraindebitamento, le quali andrebbero però semplificate per provare a dimezzarne i tempi nonché per trovare soluzioni adatte per modificare rapidamente i piani già omologati e in esecuzione.
Più nel dettaglio, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani, ha dichiarato che “nell’attuale situazione di emergenza sociale post Covid-19, la crisi da sovraindebitamento tornerà ad avere un ruolo fondamentale. I dati diffusi dall’Istat destano forte preoccupazione. Tra marzo e aprile hanno perso il lavoro quasi 400mila persone. Secondo la task force a cui aderiscono MEF, MISE, Banca d’Italia, Abi, Medio credito centrale e SACE le richieste pervenute al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa per la sospensione di prestiti e rate solo a fine maggio sono 69.000 (con importo medio di 89.000 euro). I consumatori, i professionisti, i piccoli imprenditori sono in enorme difficoltà. Lo sono sia quelli ammessi in precedenza alla disciplina del sovraindebitamento, che a causa della pandemia si vedono costretti a rinegoziare i termini di adempimento dei piani già omologati o a dover tornare davanti al giudice per modificare i precedenti accordi siglati con i creditori, sia quelli che, pur essendo prima del Covid in bonis, a causa della pandemia si trovano e si troveranno improvvisamente “sovraindebitati” per aver perso il lavoro o per aver visto ridurre in modo vertiginoso il fatturato, o per aver dovuto chiudere o sospendere le attività”.
Anche la Consigliera Nazionale dei Commercialisti, delegata alle procedure ADR, Valeria Giancola, ha ricordato che è stata proposta dai commercialisti una procedura semplificata per garantire al sovraindebitato di rinegoziare esclusivamente gli originari termini di adempimento senza riattivare i procedimenti di consultazione per ottenere il consenso dei creditori ma solo su parere dell'OCC e con provvedimento del giudice.

Inoltre, sempre dei commercialisti è la proposta di una modifica dell’attuale disciplina per consentire ai sovraindebitati, fortemente danneggiati dalla pandemia, di poter apportare modifiche sostanziali, ben più rilevanti rispetto al mero slittamento delle scadenze iniziali, ai piani e agli accordi già omologati e in esecuzione in tempi rapidi.



Invece di baloccarsi con gli Stati Generali e con un numero mirabolante di task force, forse il Governo italiano farebbe bene ad ascoltare la voce di professionisti che lavorano sul campo da anni e che conoscono bene la concreta realtà dei tribunali e delle sue prassi.

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