Il 5G: tra miti e realtà, tra locale e globale


Stasera a Rivello, nella magnifica cornice di Piazza Umberto I dalle ore 19, ci vedremo per affrontare un discorso pubblico su un tema di fondamentale importanza per il nostro futuro.

Grazie alla sensibilità del Sindaco, l’Avv. Franco Altieri, e all’iniziativa di Pasquale Annicchino, grande animatore culturale dell’Area Sud della Basilicata, avremo modo di trattare un tema di grande interesse e attualità per lo sviluppo tecnologico nazionale e, soprattutto, per il Meridione.

Il dibattito sul 5G in Italia, infatti, si muove lungo linee che vanno dal mito alla realtà, dal locale al globale, dal discorso scientifico alle narrazioni di pestilenze digitali, dai comitati per il NO 5G -che in tanti comuni, piccoli e grandi, agitano il vessillo del principio di precauzione- alla normativa vigente e alle sentenze dei tribunali amministrativi costretti a dirimere i numerosi contenzioni tra enti, cittadini ed imprese.

Il 5G, di fatto, è l’insieme delle tecnologie di telefonia mobile di quinta generazione che consentono prestazioni molto più performanti dell'attuale tecnologia 4G/IMT-Advanced.

Il 5G, allora, diventa la tecnologia imprescindibile per le nuove competizioni tecnologiche internazionali quali la digitalizzazione del Paese, i pagamenti digitali, l’intelligenza artificiale e la blockchain. È per queste ragioni che il 5G diventa indispensabile per l'economia e lo sviluppo tecnologico italiano ed europeo.

Ci affacciamo ad una nuova realtà, sempre più governata dalla connessione costante. Dobbiamo essere pronti a reagire nel migliore dei modi possibili.

Di questo e tanto altro, parleremo con Andra Gilli, Francesco Nicodemo e Emanuele Perugini.

Andrea Gilli è ricercatore senior in affari militari presso il NATO Defense College di Roma e affiliato del Center for International Security and Cooperation della Stanford University di Palo Alto, CA. 

La ricerca di Andrea si concentra principalmente su questioni relative alla sicurezza internazionale, e più specificamente a questioni relative alla tecnologia e innovazione militare, alla valutazione della rete, nonché alle operazioni e alla strategia. 

Francesco Nicodemo, classe 1978, esperto di comunicazione e innovazione digitale, ha lavorato a Palazzo Chigi nello staff del Presidente del Consiglio Gentiloni. Già consigliere alla comunicazione di Matteo Renzi, collabora con l'Università Luiss Guido Carli di Roma alla cattedra di Diritto del Web e scrive per «Linkiesta», «Rivista Studio» e «Mondoperaio». È il responsabile editoriale della Fondazione Ottimisti & Razionali. 

Emanuele Perugini è giornalista, nato nel 1970, si occupa di scienza, innovazione digitale, ambiente e salute. Nel corso della sua attività professionale ha seguito da vicino molti importanti casi legati all'energia, alla sicurezza alimentare, alla salute e alla sanità, con una particolare attenzione verso i temi dell'energia e dell'ambiente. 

Alla notizia dell’incontro, mi ha contattato su Instagram un vecchio amico, Gianpietro Iannitelli, Ingegnere delle Telecomunicazioni, laureato all’Università degli Studi della Calabria, con esperienze lavorative in tutta Europa, dalla Romania al Portogallo, con colossi come Vodafone, Huawei ed Ericsson, attualmente di stanza a Copenaghen.

Gianpietro mi ha scritto dicendomi: “Da operatore del settore, mi spiace non esserci. È anche interessante notare come la tematica sia diventata così interdisciplinare, di interesse, e complessa da richiedere un dibattito in piazza. Le preoccupazioni al tempo del rollout 3G e4G erano grossomodo le stesse. Questa volta l'interesse geo-politico sul tema e la "vision" di una nuova rivoluzione industriale hanno fatto esplodere l'attenzione del pubblico su una naturale evoluzione tecnico scientifica (all'orizzonte sono già iniziati gli studi per il 6G). O forse più semplicemente il 5G è vittima di quello sforzo di semplificazione e di quella libertà di espressione che il suo stesso predecessore ha favorito e che ci ha permesso in questi ultimi anni, con i nostri smartphones, di scoprirci tuttologhi. Spero questo e altri dibattiti portino anche a chiarire come il cittadino possa convivere con lo sviluppo e il cambiamento senza sentirsi sempre minacciato.”.

È interessante che un ingegnere manifesti un approccio umanistico e sociale al 5G o che un avvocato, come me, abbia la necessità di affrontare non solamente l’aspetto giuridico delle questioni ma anche le tematiche relative alla salute o, peggio, relative alla natura delle frequenze impiegate nel 5G o, ancora, che vadano investigate le criticità relative agli aspetti strategici e militari di una tecnologia che la maggior parte degli utenti (anche i critici NO 5G) utilizzeranno quotidianamente (anche per i social e per diffondere altre bufale…).


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