Rotary International e Unesco per l'alfabetizzazione

 


La Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, celebrata ogni 8 settembre, fu istituita dall’Unesco nel 1966 e ci ricorda, come singoli e come comunità, l’importanza dell’istruzione non solo per i singoli individui ma per la società nel suo complesso. 

Ci ricorda l’impegno di potenziare gli sforzi per avere comunità più istruite in un mondo dove un quinto della popolazione adulta é ancora analfabeta.

Infine, ci ricorda l’importanza dell’alfabetizzazione quale strumento fondamentale per poter costruire un futuro più sostenibile per tutti. Non a caso la “Literacy” è inserita come obiettivo numero 4, “Istruzione di qualità”, nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione sottoscritto dai Paesi membri dell’ONU che si propone di “garantire la qualità dell'istruzione inclusiva ed equa e di promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.”.

Il tema individuato dall’Unesco per il 2020 non poteva non tenere conto degli effetti della pandemia globale che abbiamo tutti vissuto e si focalizza appunto su “l’insegnamento e l’apprendimento nella crisi Covid-19 e oltre” proponendo una riflessione approfondita sugli educatori e sul cambiamento delle tecniche pedagogiche. 

Il tema per il 2020 sottolinea l’importanza dell’apprendimento continuativo. 

Infatti, con la crisi legata alla pandemia da Covid-19, circa un miliardo di studenti sono rimasti a casa, interrompendo la formazione così come molti programmi dedicati all’istruzione per adulti sono stati soppressi.



Secondo i dati forniti ed elaborati dall’Unicef, nel mondo sono circa 250 milioni i bambini che non sanno né leggere né scrivere né far di conto. La pandemia ha inasprito le disparità: il digital divide ha lasciato soli milioni di studenti. Dei quasi 1,6 miliardi di scolari i cui istituti sono stati chiusi, ben 463.000.000, ossia oltre il 30%, non sono stati in grado di avere accesso alla didattica a distanza. 

Secondo l’Unesco, le disuguaglianze sono assolutamente evidenti nei Paesi a basso reddito; ad esempio nell’Africa subsahariana quasi il 90% degli studenti non dispone di un computer e l’82% non ha in casa l’accesso alla rete Internet.

E in Italia?

Premesso che nel Belpaese si stima che ci siano oltre 1.800.000 nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta e in esse circa 1.260.000 bambini e ribadito che l’Italia è tra le ultime, in Unione Europea, per tassi di istruzione e di abbandono scolastico, occorre rimarcare che durante il lockdown un bambino su dieci non è riuscito a seguire la didattica a distanza e ha quindi di fatto abbandonato, nel silenzio, la scuola e che un bambino su cinque non è riuscito a fare i compiti e gli interventi educativi domiciliari sono stati soppressi e con essi la opportunità di monitorare le situazioni già a rischio.

Di tutto questo occorrerebbe tenere conto nel dibattito sull’apertura delle scuole anche se spesso non è la didattica o i bambini al centro dell’attenzione quanto piuttosto gli insegnanti…

Come rotariano voglio aggiungere e ci tengo a divulgare che anche per il Rotary International il mese di settembre è dedicato all’alfabetizzazione per tutti.

La Fondazione Rotary finanzia l’educazione attraverso borse di studio, donazioni e progetti di service in tutto il mondo.

Partendo da un dato allarmante e cioè che oltre 800.000.000 di persone di età superiore ai 15 anni sono analfabete (di cui due terzi donne, più della metà dei quali sono in Asia Occidentale e Meridionale, un quarto circa nell’Africa subsahariana, mentre i rimanenti si trovano nell’Asia Orientale, negli Stati Arabi e in America Latina), l’intento del Rotary è quello di rafforzare le capacità delle comunità nel sostenere l'alfabetizzazione e dell’educazione di base, ridurre la disparità tra i generi nel campo dell'istruzione e accrescere l'alfabetizzazione tra gli adulti.

Ad esempio, in Afghanistan i soci del Rotary hanno aperto una scuola femminile per arrestare il ciclo della povertà e la disuguaglianza sociale.

Oppure attraverso lezioni per la comunità: infatti, i soci del Rotary negli Stati Uniti hanno stretto una partnership con ProLiteracy Detroit per reclutare e formare dei tutor dopo aver scoperto, attraverso un’indagine, che oltre la metà della popolazione adulta del posto era praticamente analfabeta.

Oppure mediante corsi sulle nuove tecnologie, con la fornitura alle scuole in Nepal di computer e insegnando ai docenti come utilizzare correttamente i nuovi mezzi digitali per implementare l’educazione.

O, anche, portando l’acqua potabile alle scuole pubbliche del Libano per assicurare la buona salute degli studenti e facilitare, indirettamente, una migliore istruzione.

Tralascio, in questa sede, il tema dell’analfabetismo funzionale e dell’analfabetismo di ritorno, una vera e propria piaga contemporanea che colpisce non solo gli adulti (in Italia ben il 47% secondo varie stime internazionali) ma anche i ragazzi spesso incapaci, come i più grandi, di formulare un pensiero critico pur sapendo leggere e scrivere.

Bisogna investire in alfabetizzazione e cultura se si vuole avere società più libere, progresso e giustizia.


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