Il Rotary e la settimana mondiale della vaccinazione


Anche, e forse, soprattutto in questo anno di pandemia da Covid-19 si celebra la Settimana delle Vaccinazioni, che parte dal 20 aprile a livello europeo (European Immunization Week, 20-26 aprile 2020) e si conclude il 30 aprile con la fine della Settimana mondiale delle vaccinazioni (World Immunization Week, 24-30 aprile 2020).
Promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare la popolazione, gli operatori sanitari e i decisori sull’importanza dei vaccini in tutte le fasi della vita, la settimana è sostenuta da partner nazionali e internazionali, tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
Le vaccinazioni, come sottolinea l’OMS, salvano milioni di vite ogni anno e sono ampiamente riconosciute come uno degli interventi sanitari più efficaci e convenienti al mondo. Tuttavia la copertura globale delle vaccinazioni è rimasta la stessa negli ultimi anni e ci sono ancora circa 20 milioni di bambini nel mondo (dati OMS e UNICEF) che non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno.

La quindicesima edizione della settimana europea pone al centro il messaggio fondamentale secondo il quale l'immunizzazione è vitale per prevenire malattie gravi e proteggere la salute e il benessere a tutte le età.

Prevenire, proteggere e immunizzare (Prevent, Protect, Immunize) sono dunque le tre parole chiave, anche in un anno così particolare come questo in cui la sanità mondiale è travolta dalla pandemia da Covid-19.



Il Rotary International da decenni opera in sinergia con le organizzazioni internazionali per eradicare la poliomielite e promuovere la cultura della vaccinazione.

La vasta infrastruttura per l'eradicazione della polio creata dal Rotary e dai suoi partner della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), insieme ai governi e ministeri della sanità rappresenta, peraltro, un ottimo modello di questo impegno.
Il Rotary, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'UNICEF e i Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (CDC) hanno unito le loro forze nel 1988 creando la GPEI con l'obiettivo di proteggere i bambini di tutto il mondo attraverso l'opera di eradicazione della polio. All'epoca, olre 1.000 persone al giorno rimanevano paralizzate - la maggior parte bambini - in tutto il mondo. Nel corso degli anni, il Rotary e i suoi partner hanno ridotto il numero di casi di polio del 99 percento, arrivando a meno di 400 casi già nel 2014.
Oggi restano solo tre Paesi in cui la trasmissione della polio non è mai stata interrotta.
Questo successo è stato possibile grazie ai milioni di volontari e operatori sanitari che hanno somministrato il vaccino ai bambini nelle comunità irraggiunbili, insieme al monitoraggio e l'intervento globale. Grazie all'infrastruttura, di cui oggi fanno parte milioni di operatori sanitari, e alle migliori prassi e competenze, è possibile combattere anche altre malattie infettive e avviare nuovi interventi cruciali nel campo sanitario.
"I soci del Rotary hanno avuto un ruolo chiave nel raggiungere la soglia dell'eradicazione della polio", ha riferito Mike McGovern, presidente della Commissione internazionale PolioPlus del Rotary. "Hanno donato oltre 1,3 miliardi di dollari per l'eradicazione della polio, presentato una petizione ai loro governi e contribuito innumerevoli ore di volontariato. I risultati raggiunti rappresentano un lascito duraturo per tutti i bambini del mondo".
Il Rotary International e i suoi partner lavorano strenuamente su due fronti:
1) Garantire che le conoscenze acquisite e le lezioni apprese nell'ambito dell'eradicazione della polio siano condivise con altre iniziative sulla salute.

2) Passaggio di qualifiche, procedure e attività create dalla GPEI a sostegno delle altre priorità sanitarie.

Per approfondire:
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