Buon compleanno Paul Harris!


Paul Percy Harris (Racine, 19 aprile 1868 – Chicago, 27 gennaio 1947), figlio di George N. Harris e Cornelia Bryan Harris, nacque nel Wisconsin ma già a tre anni si trasferì presso i nonni paterni in Vermont. Successivamente si spostò a Chicago per intraprendere e completare gli studi in legge. Gli è stato conferito il bachelor in legge dall'Università dell'Iowa e un dottorato onorario dall'Università del Vermont. È stato avvocato ma anche cronista di un quotidiano, lavorò come attore di teatro, fu cowboy, e si occupò anche della vendita di marmi e graniti.
Nel corso della sua vita a Paul Harris hanno chiesto tante volte se a Chicago, in quella gelida, indimenticabile giornata invernale del 23 febbraio 1905 durante la quale pose le basi del Rotary, fosse consapevole di essere sul punto di fondare un movimento che si sarebbe diffuso in tutto il mondo.
La risposta più corretta è forse quella che diede in occasione del suo ultimo compleanno: "No, nel 1905 non lo prevedevo: quando all'inizio della primavera un contadino mette a dimora un alberello, come può avere la certezza che un giorno diventerà grande e ricco di fronde? Non può saperlo, perché deve fare i conti con la pioggia e col sole, e con l'aiuto della Provvidenza. Ma allorché vede spuntare la prima gemma, allora si che può cominciare a pensare al refrigerio che la sua ombra offrirà nelle giornate estive".
L'idea iniziale era che un gruppo di persone di diverse professioni si incontrasse regolarmente all'insegna dell'amicizia, per trascorrere qualche ora in compagnia e, nello stesso tempo, allargasse il giro di affari e le conoscenze professionali. Le riunioni si sarebbero svolte ogni settimana, a turno, presso l'ufficio di ciascun socio. La rotazione delle riunioni venne stabilita con il preciso intento di far conoscere a ognuno l'attività degli altri soci. Donde il nome "Rotary" subito adottato.
I quattro soci fondatori (Paul Harris, Silvester Schiele, Gustavus E. Loher, Hiram Schorey) erano di discendenza americana, tedesca, svedese, irlandese, e di religione protestante, cattolica, ebraica: il classico prodotto del crogiuolo di popoli che è l'America e, da questo punto di vista, un buon viatico per la diffusione internazionale della loro associazione.
Dopo l'ammissione di un quinto socio, il tipografo Harry Ruggles, il gruppo prese ufficialmente il nome di Rotary Club di Chicago. Il primo registro, che risale al 1905, riporta un elenco di trenta soci, con Silvester Schiele come Presidente; Will Jensen, agente immobiliare, segretario; Ruggles tesoriere e il dottor Will R. Neff, dentista, "incaricato dell'ospitalità", l’attuale Prefetto per intenderci.
Ben presto i soci divennero tanto numerosi da rendere impossibili le riunioni negli uffici dei soci: da allora le riunioni settimanali si tennero presso alberghi o ristoranti.
Paul Harris credeva spassionatamente nei valori dell'amicizia e da subito sperò che in ambito civico il club avrebbe intrapreso delle iniziative di più ampio respiro. Già nel 1907, due anni dopo la fondazione del club, fu inaugurato il primo “service” in favore della collettività: la costruzione, nei pressi del Municipio, di bagni pubblici: i primi servizi pubblici del genere in una metropoli come Chicago.
Tre anni dopo la fondazione del club di Chicago fu creato un secondo club a San Francisco, e l'anno seguente si aggiunsero all'elenco altri tre club.
Nel 1910, sparsi in tutti gli Stati Uniti, c'erano 16 club con oltre 1500 soci.
L'ideale del servire, come visto, cominciò a crescere e a consolidarsi già in questi questi primi anni, in particolare da quando Arthur Frederick Sheldon divenne socio del club di Chicago.
Sheldon propugnava l’idea che ogni professione dovesse essere considerata come un mezzo per servire la società e, al primo congresso del Rotary, svoltosi nel 1910, propose il motto "He profit Most Who Serves His Fellows Best" (Profitta di più chi sa rendere agli altri un servizio migliore).
L'anno successivo, un altro dei primi eminenti soci del Rotary, Benjamin Franklin Collins, sottolineò ulteriormente l'importanza del servire e propose di regolare i club sulla base del principio "Service, Not Self" (Servizio, non profitto personale).
Le due locuzioni, perfezionate in "He Profits Most Who Serves Best" (Chi serve meglio profitta di più) e "Service Above Self" (Servire al di sopra di ogni interesse personale), furono immediatamente accolte da tutti i rotariani e diventarono i motti di cui, non senza orgoglio, fregiarono i loro distintivi.


Nel suo scritto autobiografico, “My Road to Rotary” (la mia via verso il Rotary), Paul Harris compara il prestigio e la potenza che il Rotary ha conquistato negli anni in tutto il mondo al corso di un fiume imponente: "Il grande fiume è la somma totale dei contributi di centinaia, forse anche di migliaia di piccoli ruscelli che vi affluiscono dalle colline e dai monti, mormorando dolcemente, impazienti di tuffarsi nella sua corrente. A questo si può paragonare l'espansione del Rotary. Esso è diventato grande per la dedizione e il contributo di migliaia di rotariani di tanti Paesi".

Buon compleanno Paul Harris!

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