Covid-19, principio solidaristico e Costituzione



Tra le tante letture che in questi lunghi giorni di sospensione e apparente calma da quarantena per il covid-19 mi hanno appassionato, ci sono state quelle dei rapporti tra diritti, Costituzione e stato di emergenza o di necessità.
La questione può essere affrontata come rapporti tra fonti del diritto e quindi, ad esempio, in relazione all'utilizzo, anche sfrontato oltre che anomalo, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri rispetto al più consueto e consono Decreto Legge oppure, ancora, nel rapporto intercorrente tra i decreti legge, i DPCM e le ordinanze dei Presidenti delle Regioni o addirittura dei singoli Comuni.


Ma il tema si può sviluppare anche in relazione alla eccessiva burocrazia che, inevitabilmente, è stata messa in campo anche in questa occasione: il caso della cd. Autodichiarazione (che poi è una vera autocertificazione) è emblematico di un sistema che si basa sulla proliferazione indiscriminata e indisturbata delle "carte".

Per inciso, dal 17 marzo, siamo tenuti a autocertificare, attraverso un nuovo modulo che contiene una nuova voce, che non ci si trova nelle condizioni previste dal decreto dell'8 marzo 2020 e in particolare all’articolo 1, che vieta in modo assoluto gli spostamenti per chi è sottoposto «alla misura della quarantena» o è positivo al coronavirus...
Secondo il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, «il nuovo modello prevede anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità».


Ma tra i tanti interventi di autorevoli Giuristi mi ha molto colpito il passaggio che fra poco trascrivo.
È un brano chiaro, preciso, limpido che ci spiega perché, secondo la Carta Costituzionale, dobbiamo rinunciare temporaneamente a qualche diritto personale e anche collettivo in favore del principio di solidarietà previsto dalla seconda parte dell'art. 2 Cost. che così recita: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

E allora: <<Il principio personalistico (tutela della salute psico-fisica individuale, benessere personale, abitudini della persona, libertà, diritti, tutti sacrificati dalle normative d’urgenza) e quello pluralistico (associazioni, riunioni, tempo libero, formazioni sociali, che vengono sacrificate all’individuo nella collettività), sono da considerarsi sacrificati rispetto alla piena esplicazione del principio solidaristico (rispettare le regole d’urgenza, ottemperare alle disposizioni, per il bene comune e la tutela della salute pubblica generale). In questa dimensione bilanciatoria, dunque, il principio solidaristico (al fine di debellare il virus presente), dovrà prevalere sulle esigenze individuali e collettive “serventi alla persona”.
Queste brevi considerazioni fanno sì da porre in evidenza quanto, in momenti così complessi e difficili per il nostro Paese, sia necessario tenere sempre lo sguardo rivolto alla Carta costituzionale che, nonostante tutto, continua a darci forza e coraggio. Le persone (prima ancora di essere cittadini) devono rispettare i doveri imposti dal sistema ordinamentale in cui vivono e si relazionano, specie quello costituzionale, in quanto il combinato disposto degli artt. 2, 32 e 54 cost. impone il dovere di solidarietà sociale, che si concretizza nell’osservanza delle leggi, nel rispetto delle regole e, dunque, nel mantenersi fedeli alla Repubblica.
In tutti i casi, la tutela della salute pubblica resta l’unica “causa di giustificazione ai sacrifici imposti ai diritti costituzionali” di operare immediatamente nel “quotidiano” dei cittadini italiani i quali, però, dovranno avere la consapevolezza di rispettare anche e soprattutto i doveri, perché “non di soli diritti vive il cittadino, ma di ogni dovere che la solidarietà costituzionale impone”.>> (Cfr. Il bilanciamento dei diritti fondamentali ai tempi del Coronavirus - di Remo Trezza su www.scuolagiuridicasalernitana.it).
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