A caccia di carbonari nell'Archivio Storico di Napoli



A duecento anni dai moti del 1820-1821,  promossi da società segrete come la Carboneria e la Massoneria con finalità costituzionali e liberali, l'Aspel Lauria ci offre l'occasione di entrare nel vivo della Storia lucana e meridionale attraverso ritrovamenti documentali dell’Archivio di Stato di Napoli tra i quali, di particolare interesse, quelli custoditi all’interno del "fondo" Ministero di grazia e giustizia.

Relatore sarà Lorenzo Terzi, napoletano, funzionario archivista presso l'Archivio di Stato di Napoli, laureato in Lettere moderne, diplomato in Archivistica presso la Scuola di Paleografia, Diplomatica e Archivistica annessa all'Archivio Segreto Vaticano, giornalista, saggista e scrittore.
L'incontro sarà di particolare interesse per gli appassionati di Storia, di Archivistica, di Politica e di Diritto per le diverse e varie questioni trattate.
È risaputo che la Carboneria fosse ispirata a ideali liberali e si battesse perché i governi assoluti si trasformassero in governi costituzionali. È anche noto che avesse una struttura 'piramidale' al cui vertice vi era un ristretto numero di capi, la cui identità era segreta.
Forse meno noto è che gli affiliati più numerosi e intraprendenti si trovassero tra gli ufficiali e i sottufficiali formatisi durante il periodo napoleonico, cui si aggiunsero molti intellettuali e studenti, qualche membro dell'aristocrazia illuminata e della borghesia, pochissimi artigiani e popolani.
Nell'incontro, il dott. Terzi -attraverso un’imponente serie documentaria costituita dalle dichiarazioni degli impiegati di ogni ordine e grado degli uffici giudiziari di Napoli e delle province, attestanti il loro status politico e morale- ci farà entrare nel clima della politica repressiva seguita alla fine dell’esperienza costituzionale del 1820-1821, nel Regno delle Due Sicilie.
Dopo il voltafaccia e la richiesta di intervento austriaco che misero fine all'esperienza "rivoluzionaria" e costituzionale nel Regno, infatti, con il decreto del 12 aprile 1821, Ferdinando I di Borbone istituì quattro Giunte di scrutinio «incaricate di esaminar la condotta degli ecclesiastici, pensionisti e funzionarj pubblici; come anche quella degli autori di opere stampate e le massime in esse insegnate».
Con altro decreto del 16 aprile successivo, fu stabilita una Giunta di scrutinio anche per l’esercito e per i «dipendenti del ramo militare», cui si aggiunse, il 24, una Giunta preposta all’esame «degl’individui appartenenti all’armata di mare».
Il compito delle Giunte, ci spiega Terzi, era quello di passare letteralmente al setaccio, scrutinare appunto, l’intera società meridionale a caccia di sovversivi.
Avremo così modo, grazie alle meticolose ricerche d'archivio, di sentire la viva voce di militari, di appartenenti al basso clero, di funzionari pubblici e giuristi di quegli anni, messi sotto torchio per scoprire se fossero liberi muratori o carbonari.
Nella conversazione di sabato prossimo, il dott. Terzi illustrerà le fonti documentarie concernenti l’azione delle “Giunte di scrutinio" con esempi tratti proprio dalla documentazione concernente la Basilicata.
L'incontro si terrà a Lauria, sabato 11 gennaio dalle ore 17, presso l'Oratorio Beato Lentini in Piazza Viceconti.

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